Domenica 15 marzo alle ore 17 tornano al Teatro Verdi gli strepitosi danzatori di Aterballetto, la prima tra le nostre compagnie conosciuta ben oltre i confini italiani ed europei, in ORIZZONTE TERRA, una serata che comprende Terra, omaggio di Mauro Bigonzetti a Israele su musiche di Bruno Moretti, originariamente commissionate dal New York City Ballet, e Minus 7, coreografia di Ohad Naharin, il maggiore coreografo israeliano.
Terra è il racconto del distacco dalle proprie radici, dell’incessante migrare in cerca di un nuovo approdo, del costante bisogno di tornare alla terra promessa. Un estenuante andare che fa pensare alla storia del popolo d’Israele e alla conquista della Terra Promessa. Ma Terra è anche simbolo del viaggio dell’uomo attraverso i secoli spinto a cambiare luogo e pensieri per proseguire il suo cammino. Angoscia e solitudine per l’abbandono della propria terra e la speranza e l’attesa di un futuro migliore. Tutto questo, l'idea del continuo vagare, della ricerca incessante, l'idea della meta della vita, contribuisce a delineare l'immagine che abbiamo di questo popolo, immagine che diviene quasi la metafora dell'esistenza stessa dell'uomo.
“I danzatori alle prese con pesanti valige che, simbolo delle tribolazioni di una vita, intralciano il percorso e l’abbandono, anche se momentaneo, dei bagagli per lasciare libero sfogo alla danza. E se le parti corali fanno da contrappunto, sono il duetto e l’assolo a riflettere i sogni e le emozioni di coppie o di individui in cerca della loro nuova identità con lifts, prese, launchs, splits, e morbidi legati che stemperano l’aggressività creativa di Bigonzetti e lasciano il posto alla poesia del movimento. Un movimento che regola una creazione di notevole impatto visivo ed emotivo e dona leggerezza a un tema difficile, riconfermando la maestria del coreografo-scrive Gabriella Gori su Drammaturgia.it- nel confezionare passi a due e soli di cui resta impresso da ultimo quello della ragazza, salutato dagli applausi come del resto l’intera pièce”.
Di tutt’altro genere è Minus 7 di Ohad Naharin, «non un lavoro nuovo» come precisa il dancemaker israeliano, ma una ricostruzione, pezzi e sezioni di lavori esistenti rielaborati da Sabotage baby, Anaphaza, Mabul e Zachacha, per creare la possibilità di guardarli da un'altra angolazione. Tante storie differenti che ricostruite raggiungono un risultato coerente tanto quanto l'originale se non di più. Una pièce nella quale energia, humour, tenerezza, forza si intrecciano abilmente e grazie al coinvolgimento diretto degli spettatori si instaura uno strano gioco di immedesimazioni divertenti e liberatorie.
“Il prologo è un solo durante l’intervallo eseguito da un bravissimo performer in pantaloni e giacchetta scura, tutto giocato sul posto con una flessuosità quasi felina. A seguire il cha-cha-cha che scalda i motori, la sequenza bellissima delle sedie con i protagonisti che si liberano degli abiti paludati, l’emozionante duetto che prepara il gran finale. Un gran finale anticipato dal ballo con gli spettatori coinvolti dai danzatori che, scesi in platea, li inviano a ballare sul palcoscenico creando coppie che si esibiscono a metà strada fra il ballo da sala e il ballo da discoteca in un esilarante happening che è gioia pura per chi lo vive e chi lo guarda”.
Per informazioni: Teatro di Pisa tel 050-941111, www.teatrodipisa.pi.it.
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